5 errori che i risparmiatori fanno quando i mercati traballano

5 errori che i risparmiatori fanno quando i mercati traballano
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Quando il mercato scricchiola, è facile farsi prendere dal panico. Ecco cosa non  bisogna fare assolutamente se vuoi proteggere i tuoi investimenti da decisioni impulsive.


Premessa: il 2025 non è un anno per i deboli di cuore. In questi primi sei mesi del 2025, tra conflitto in Iran, elezioni americane imminenti e nuove incertezze sulle politiche monetarie delle banche centrali, i mercati hanno mostrato tutti i sintomi di una nervosa instabilità. Il petrolio è volato alle stelle e ha superato gli 80 dollari, l’inflazione non accenna a scendere sotto il 3%, e il dollaro continua a rafforzarsi.

In questo scenario, è molto probabile che i risparmiatori  anche quelli con un minimo di esperienza, si fanno prendere dal dubbio: resto dentro o vendo tutto? La verità è che gli errori più gravi si commettono proprio nei momenti di maggiore emotività.

Vediamo allora i 5 sbagli più comuni,  e anche i più pericolosi che si commettono quando i mercati iniziano a tremare.

1. Vendere tutto appena si va in rosso

È la reazione più istintiva. Vedi il tuo PAC in perdita del 6%, il fondo obbligazionario che stava tranquillo inizia a ballare, e pensi: “Meglio fermare l’emorragia”. E invece no. Vendere in perdita quando non c’è una necessità reale è un danno auto-inflitto.
I mercati si muovono a cicli, e la storia lo dimostra: le fasi di ribasso, per quanto violente, tendono a rientrare. Basta pensare a marzo 2020 o al 2022 tech. Chi ha resistito, oggi è tornato in positivo. Chi ha venduto, ha cristallizzato le perdite.

2. Interrompere i PAC per “aspettare tempi migliori”

Altro classico. Quando i mercati scendono, il primo pensiero è: “Interrompo il piano di accumulo, tanto ora è tutto fermo”. Errore.
I PAC funzionano proprio nei momenti di calo, perché permettono di acquistare quote a prezzo più basso. È il concetto del “comprare a sconto”, ma diluito nel tempo.
Fermare un PAC in discesa è come smettere di fare benzina quando il prezzo cala: praticamente è controproducente.

3. Seguire le notizie in modo ossessivo

Monitorare le notizie è utile, ma farlo 10 volte al giorno innesca una spirale emotiva pericolosa.
Titoli come “Borse nel panico” o “Tempesta sui mercati” non aiutano a decidere razionalmente.
Chi investe deve essere informato, certo, ma anche capace di filtrare il rumore.
Meglio leggere un buon report settimanale o affidarsi a una fonte autorevole (es. Morningstar, Il Sole 24 Ore, Bloomberg) che farsi travolgere dai titoli clickbait di chissà quale “Guru”.

4. Spostare tutto sulla liquidità “per sicurezza”

L’idea di tenere tutto su conto corrente o in un deposito a breve termine può sembrare rassicurante. Ma oggi, con un’inflazione al 3,2% e rendimenti reali spesso negativi, la liquidità è uno strumento, non una strategia.
Un portafoglio solo liquido perde potere d’acquisto nel tempo.
Meglio, piuttosto, rivedere l’allocazione, magari aumentando la componente obbligazionaria o i fondi a bassa volatilità, ma senza fuggire completamente dal mercato.

5. Copiare le mosse degli altri (soprattutto online)

Forum, social, Telegram, YouTube. Oggi è pieno di “guru” che consigliano di vendere tutto, comprare solo oro, passare al 100% cash o “caricare tutto sul Nasdaq”.
Il rischio? Prendere decisioni non adatte al tuo profilo di rischio o al tuo orizzonte temporale.
L’investimento è personale. Quello che va bene a un trader 25enne può essere disastroso per un risparmiatore di 55 anni che punta alla pensione.
Evita il “sentito dire”. Fatti guidare da numeri, obiettivi e soprattutto usa il buon senso.

Conclusione: gestire l’incertezza con metodo

I momenti di tensione sui mercati fanno parte del gioco. È normale sentirsi nervosi, avere dubbi o voler “fare qualcosa”.
Ma è proprio in quei momenti che serve più disciplina, non più azione.
Avere un piano, conoscerne i limiti e rispettarlo anche nei momenti difficili è ciò che distingue un risparmiatore consapevole da uno impulsivo.

E se proprio non sai cosa fare, fermarsi e non toccare nulla può essere la scelta migliore. Come si dice in finanza: “A volte, investire è già una decisione”.

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