Cosa Succede Se Non Pago l’INPS? Come Comportarsi – Negli ultimi tempi a causa della crisi economica, e a causa della grande difficoltà di molte aziende, è in continuo aumento il numero dei titolari d’impresa che non pagano i contributi Inps ai dipendenti.
Recenti statistiche, dimostrano che i contributi annui che non sono stati pagati all’Inps, da parte dei titolari d’impresa e degli iscritti, sono aumentati notevolmente nel giro di poco tempo, arrivando a sfiorare una percentuale del 21,4%.
Naturalmente, quelli più a rischio sono proprio i dipendenti d’industria, in cui è stato dimostrato che i contributi non versati toccano poco più di 3 miliari di euro. Non male per il commercio, artigianato e servizi, dove l’aumento non è stato così elevato, arrivando a toccare il 10%. Ovviamente, senza alcuna differenza tra nord e sud Italia.
Cosa sono i Contributi Inps
Con questo termine ci riferiamo a somme di denaro, che sono destinate a tutti quei lavoratori che, in seguito alla loro attività lavorativa, devono versare al noto ente Inps. Grazie a questo importo di denaro, tutti i lavoratori dipendenti avranno la possibilità di fronteggiare specifiche situazioni, come:
- riduzione della capacità lavorativa;
- retribuzione della pensione;
- conclusione del rapporto lavorativo;
- necessità di supporto del reddito di famiglia.
Naturalmente, l’ente che si occupa dei trattamenti previdenziali è proprio l’Inps, nel nostro Paese.
Chi deve versare i Contribuiti Inps?
Il calcolo dei contribuiti Inps che sono da pagare mensilmente all’ente, viene eseguito tramite un programma di simulazione dedicato ai datori di lavoro, che grazie a una semplice procedura, hanno la possibilità di effettuare i calcoli in maniera piuttosto facile e altrettanto rapida.
Per evitare mancati versamenti, il titolare d’impresa è tenuto a versare i contributi necessari entro un tempo specifico e a seconda delle modalità di calcolo che sono previste dalla legge. Per assicurarsi che il tutto avvenga in maniera corretta, l’ente e gli organismi ispettivi appartenenti al Ministero del Lavoro, si avvalgono di una specifica attività di vigilanza.
Come Verificare che i Contributi Inps siano stati Versati
Se hai qualche dubbio riguardo alla regolarità relativa alla tua situazione contributiva, hai la possibilità che tutto sia nella norma, recandoti nella più vicina sede Inps nella tua città.
Se non hai la possibilità di recarti di persona nell’ufficio Inps, puoi verificare tutto tramite il sito web dell’ente stesso: www.inps.it. In questo modo, accedendo alla tua area personale, puoi scaricare il documento contenente tutti i dati necessari per conoscere la tua situazione contributiva.
Se dopo aver scaricato l’estratto conto, e ti accorgi che qualcosa non quadra, devi controllare da quale anno non sono stati versati i contributi. In base al periodo di mancato versamento, devi agire nel modo più corretto:
- se i contributi non vengono versati da 5 anni, le cose si complicheranno un po’. Dunque, devi informare l’Inps il prima possibile, che grazie all’Agenzia delle Entrate, verificherà i pagamenti effettuati e quelli non effettuati dal titolare. Dopo aver accertato i mancati versamenti, l’Inps emanerà una ingiunzione di mancato pagamento dei contributi, che prende il nome di: notifica di accertamento di rato. Questo documento, dunque, dopo essere stato compilato verrà spedito al titolare. In questa notifica, è presente l’avviso bonario, la percentuale che deve essere pagata dal titolare d’impresa e il termine massimo per il versamento, che è pari a 3 mesi;
- nel caso in cui i contributi non versati risalgano a oltre 5 anni, allora la situazione si complica ulteriormente. Ciò vuol dire che l’Inps non avrà la possibilità di avviare l’azione di recupero verso l’impresa, e inoltre, nemmeno il titolare avrà la possibilità di sanare i conti scoperti, poiché ci riferiamo a un contributo prescritto.
Come Comportarsi se il Titolare Non Versa i Contributi?
Nel caso in cui ti accorgi che il tuo datore di lavoro non versa i contributi Inps, hai la possibilità di agire secondo due strade diverse:
- azione giudiziaria;
- domanda di riscatto.
Nel caso della domanda giudiziaria, il lavoratore danneggiato ha la possibilità di citare in giudizio il titolare d’impresa, in modo da poter ottenere il risarcimento del danno. Tuttavia, si tratta di una scelta che potrebbe avere alcuni fastidiosi contrattempi, infatti, è possibile arrivare a queste decisione, soltanto il periodo prima di andare in pensione.
Nel secondo caso, il dipendente può chiedere il riscatto dei periodi di lavoro che non sono stati pagati dal punto di vista previdenziale. Dunque, l’Inps concede al dipendete la possibilità di assicurarsi periodi altrimenti privi di contribuzione. Tuttavia, anche in questo caso ci sono degli inconvenienti: infatti, il dipendente deve pagare una quota, solitamente elevata, all’Inps.
Sanzioni per Mancato Versamento Contributi Inps
Dunque, come abbiamo visto pocanzi, il mancato pagamento dei contributi all’Inps comporta inconvenienti di vario genere. Tuttavia, è possibile anche che scattino delle sanzioni amministrative, civili e penali. Di fatti, se i contributi non sono mai stati versati, oltre a ricevere una salatissima sanzione da 200 a 500 euro, scatta persino la sanzione civile, del 30% su base annua. Queste sanzioni, dunque, vengono calcolate sulla quota dei contributi non versati, con un massimo pari al 60% e un minimo di 3.000 euro.
Nel caso in cui i contributi non vengono versati entro i mini prestabiliti, si prevedono multe pecuniarie, che vengono calcolate a seconda del tasso in vigore alla data del versamento, per un massimo del 40% sulla quota dovuta nel trimestre o sulla quota residua da versare. Ciò è valido, però, soltanto per i datori di lavoro che eseguono in maniera spontanea il pagamento entro un anno dalla data di scadenza del versamento e prima di possibili contestazioni dell’Inps.
Nel resto dei casi, invece, l’evasione dei contributi prevede una sanzione con parte del 30% su base annua, sulla somma del trimestre che non è stato pagato. In ogni caso, sia l’omissione di pagamento che l’evasione dei contributi, sono considerate reato. In questo caso, è opportuna la presenza del dolo generico.
Ciò vuol dire che, a causa della scelta consapevole da parte del datore di lavoro di non versare i contributi dovuti all’Inps, sia per difficoltà a livello economico che a scopo di lucro, saranno previste delle sanzioni di varia entità a seconda del caso. Come sempre se vuoi aggiungere qualcosa lascia il tuo commento e condividi l’articolo di Forexnotizie.it. Avrai sempre informazioni utili!