Codice Tributo 1655 – Istituita nel 2014 per volere dell’Agenzia delle Entrate con la circolare n°9/E la normativa 1655 permette ai lavoratori dipendenti con uno stipendio inferiore a determinate cifre di poter beneficiare di una somma di denaro, pari a € 80,00 mensili, emessa in busta paga dal datore di lavoro, per l’intero anno. Cosa c’è da sapere a riguardo? Scopriamolo insieme!
Se anche tu sei alla ricerca di qualche informazione in più riguardo a questo codice tributo, sei nel posto giusto perché voglio spiegarti nello specifico di cosa si tratta, a chi fa riferimento e farti comprendere il metodo migliore per la compilazione del modulo F24. Il codice tributo 1655, dunque, fa riferimento all’aumento in busta paga, degli 80 euro, decretato dal governo Renzi.
Nello specifico non è l’Agenzia delle Entrate che si occupa del versamento del bonus, ma tale somma viene accreditata dal datore di lavoro che l’anticipa, in modo da sviluppare una certa affidabilità nei riguardi dell’Agenzia delle Entrate. In buona sostanza, il codice tributo non è altro che la somma di € 80 del governo Renzi che serve alla società per cui si lavora, di poter riacquisire una somma di denaro maturata verso l’Agenzia delle Entrate. Questo credito, quindi, può essere recuperato dalla società tramite il pagamento di ulteriori tasse per le quali è in credito.
Ravvedimento Operoso
Nel caso in cui un’azienda avesse dovuto servirsi di una somma maggiore rispetto a quella di diritto del bonus Renzi, ha la possibilità di poter ricorrere all’istituto del ravvedimento operoso regolato dal Decreto Legislativo n° 472/1997.
Dunque, il codice tributo 1655 si utilizza per recuperare il credito che i soggetti pubblici o privati maturano per aver versato il bonus 80 euro ai dipendenti. Il recupero del credito, avviene tramite la compilazione del modello di versamento F24.
Per esempio, una società aveva un credito codice tributo 1655 di € 1.000 e lo ha impiegato per regolare i contributi previdenziali INPS. Erroneamente, ha versato una somma maggiore, arrivando a € 1.200, ovvero € 200,00 in più rispetto a quanto previsto. Il debito dei € 200 può essere ricompensato tramite il codice 1655 senza ulteriori pene e interessi per ravvedimento operoso.
In un caso del genere, dunque, è opportuno consegnare il modello F24, con misura 1655 a debito e inserire gli importi in qualità di ratifica e importi in qualità di interesse, corrispondenti a:
- disposizione ribassata a € 11,11 (1/9 di € 100) se decidi di correggere l’errore entro 90 giorni dalla mancanza;
- disposizione ribassata di € 12,50 (1/8 di € 100) se decidi di correggere l’errore entro 12 mesi dalla mancanza.
Il modello F24 può essere presentato a debito tramite la piattaforma Entratel o tramite CBI. Nel caso in cui la quota del modulo F24 sia pari a zero, è necessario servirsi della piattaforma Entratel.
Istituzione Codice Tributo 1655
Il codice tributo 1655, dunque, è stato istituito nel 2014 dall’Agenzia delle Entrate tramite la circolare n°9/E, e permette ai datori di lavoro, che operano in imprese sia pubbliche che private, di poter erogare in busta paga ai propri dipendenti, un bonus di € 80 da utilizzare soltanto nel modello F24 nella sezione erario nella colonna in cui è indicata la voce “a credito”.
Nelle varie sezioni “rateazione/regione/prov./mese rif” e “anno di riferimento” è necessario indicare la data dell’avvenuta erogazione del beneficio tributario, naturalmente nei rispettivi formati “00MM” e “AAAA”. Quanto al mese e all’anno di versamento del bonus al lavoratore è soltanto necessario inserire il giorno in cui è avvenuto il pagamento dello stipendio.
Registrazione Contabile
Quando viene presentato il modello F24 in cui è stato inserito il codice tributo 1655 per il bonus del governo Renzi, è opportuno completare persino le scritture contabili, ossia tutte le certificazioni necessarie per permettere un continuo controllo dell’attività d’impresa. In sostanza questi sono i conti da movimentare, partendo dal periodo in cui viene effettuato il versamento dello stipendio dei lavoratori dipendenti fino al periodo in cui vi è la compensazione del credito con modello F24.
Dunque, il credito nei confronti dell’erario matura quando viene versata la busta paga al lavoratore dipendente, quella è la fase di riferimento, ossia mese e anno. In seguito, tale credito può essere utilizzato per retribuire qualsiasi altro debito pagabile tramite il modello F24, quindi:
- IRAP;
- IRPEF;
- Contributi INPS.
Grazie a questa somma il governo ha l’obiettivo di ridurre le tasse che gravano sul reddito e proporre ai lavoratori un’ulteriore disponibilità economica da stabilire per i consumi. In buona sostanza, gli 80 euro devono essere distribuiti soltanto a chi dispone di un reddito lordo inferiore ai € 24.600 all’anno. Naturalmente, all’aumentare del proprio reddito lordo il bonus si azzera.