Cosa Succede se Non Pago la Tari? – Quali sono le conseguenze se non si paga la tassa dei rifiuti? In questo articolo voglio spiegarti tutto quello che c’è da sapere in caso di mancato pagamento della Tari. Scopriamo insieme a quali rischi si va incontro e, se possibile, come rimediare.
Innanzitutto, chiariamo che la Tari è l’imposta che si versa al Comune di residenza per poter beneficiare del servizio di raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. La Tari deve essere versata dal proprietario dell’immobile e persino dall’affittuario e da tutti coloro che assicurano i servizi nei locali di multiproprietà e nelle aree comunali.
La Tari può essere pagata sia tramite il modello F24, che con la MAV e persino tramite bollettino postale. Si tratta di un’imposta che può essere versata sia in un’unica soluzione che in rate. Quanto alle date di scadenza del versamento, queste sono indicate dal Comune di appartenenza, tuttavia il primo anticipo deve essere versato entro il mese di aprile, il secondo entro il mese di luglio e l’ultima entro al fine dell’anno corrente.
Tuttavia, può capitare di dimenticarsi di pagare la Tari, ma può succedere anche di non avere abbastanza denaro per poter sostenere una tassa del genere. Cosa succede, dunque, se non si paga la Tari? Quali sono le conseguenze? Cosa c’è da sapere? Scopriamolo insieme!
Pagamento Tari in Ritardo
Come avviene per tutte le imposte non versate, anche su quella dell’immondizia che viene pagata in ritardo, vengono applicate delle sanzioni. Tramite il ravvedimento operoso, però, è possibile sanare l’imposta al Comune entro un anno dal termine, con una riduzione della sanzione.
La somma della multa, ovviamente, dipende sempre dal termine in cui viene stabilito il saldo della tassa sui rifiuti. Per esempio, chi paga l’intera somma entro 2 settimane dal termine, ha la possibilità di far ricorso al ravvedimento operoso sprint, grazie al quale viene applicata una minima sanzione, pari allo 0,1% del valore della tassa per ogni giorno di ritardo.
Tuttavia, alla sanzione ricevuta, è necessario aggiungere gli interessi giornalieri che vengono calcolati sul tasso di riferimento annuale.
Chi riesce a pagare l’importo dovuto con un ritardo di 15 o 30 giorni, ha la possibilità di usufruire del ravvedimento breve, tramite il quale viene applicata una mula dell’1,5% del valore relativo all’imposta, oltre agli interessi.
Dal primo mese di ritardo, invece, viene applicato il ravvedimento medio, che prevede una sanzione dell’1,67%, oltre agli interessi. Nel caso in cui il pagamento viene effettuato entro i 3 mesi dal termine, viene applicato il ravvedimento lungo, con una sanzione del 3,75% della somma da versare, oltre agli interessi.
Come ti dicevo pocanzi, però, il ravvedimento operoso viene applicato soltanto quando il saldo della Tari avviene con un anno di ritardo. Di fatti, se il mancato versamento è superiore a 12 mesi, all’importo da versare viene aggiunta una sanzione del 30% della tassa, al quale devono essere aggiunti anche gli interessi.
Conseguenze se Non si Paga la Tari
Sebbene il Comune di residenza abbia inviato al contribuente più richieste di pagamento della Tari, ma senza nessun versamento, le conseguenze possono essere davvero gravi. Se la Tari non viene versata da diversi anni e, dunque, la somma totale risulta superiore ai 30 mila euro, parliamo di reato e quindi di evasione fiscale.
Nel caso in cui l’importo non superi questa cifra, il soggetto contribuente commette il solo illecito tributario, dunque, non si prevede il carcere ma le sanzioni sono davvero salate. Ti ricordo anche che, se non viene pagata la tari, il Comune di residenza ha la possibilità di richiedere l’esecuzione forzata per il soddisfacimento del diritto del creditore verso il soggetto debitore. Per poter saldare la somma dovuta per la tassa sui rifiuti, dunque, il tribunale può disporre persino il pignoramento dei beni relativi al soggetto debitore.
Tari Ravvedimento Operoso Come Funzionamento
In base al ritardo del pagamento della Tari, si ha la possibilità di beneficiare di quattro diversi tipi di ravvedimento operoso:
- ravvedimento breve: consente al debitore di versare la Tari con un ritardo compreso tra 15 giorni e un mese. La sanzione che viene applicata è dell’1,5% del valore relativo all’imposta;
- ravvedimento sprint: permette di sanare il proprio debito entro 2 settimane dal termine della tassa sui rifiuti con una multa dell’0,1% giornaliero sul valore della tassa sui rifiuti + interessi giornalieri da calcolare su tasso annuale di riferimento;
- ravvedimento lungo: è rivolto a tutti coloro che versano la Tari con un ritardo superiore ai 3 mesi dal termine prefissato ed entro la presentazione della dichiarazione dell’anno del mancato versamento. La multa applicata è del 3,75% del valore della tassa + interessi;
- ravvedimento medio: applicato per il versamento della Tari con ritardo tra un mese e tre mesi, con sanzione applicata dell’1,67% del valore dell’imposta + interessi.
Come si Paga e Come si Calcola la Tari
La tassa sui rifiuti deve essere pagata dal proprietario o dagli inquilini di un immobile. Il calcolo relativo alla Tari, però, non comprende le aree comuni condominiali. Rientra nel calcolo l’alloggio del custode, proprio perché a differenza delle aree comuni condominiali, questo è utilizzato in via esclusiva.
La tassa sull’immondizia, dunque, interessa la superficie dei locali ed aree in cui vengono prodotti rifiuti urbani. Maggiore è la superficie e, di conseguenza maggiore sarà la produzione di spazzatura. Dunque, è previsto un costo maggiore dell’imposta, che interessa l’80% della superficie catastale.
La legge italiana, però, prevede persino delle riduzioni obbligatorie, che sono previste in quelle aree dove non viene effettuata raccolta dei rifiuti e il cassonetto dell’immondizia non è vicino all’immobile. In questo caso la tassa da versare non è superiore al 40%.
Le riduzioni, inoltre, riguardano persino le zone in cui non è presente il servizio della gestione dell’immondizia, o nel caso in cui venga violata la disciplina di riferimento. Infine, la riduzione prevede anche le zone in cui è attiva la raccolta differenziata per le utenze domestiche.
Ti ricordo anche che oltre alle riduzioni, per la tassa sui rifiuti sono previste delle esenzioni dal pagamento, sulla base della legge che non prevede l’imposizione fiscale degli spazi in cui non vie è la produzione di rifiuti:
- parti comuni del condominio;
- aree in cui non si produce immondizia;
- zone in cui, in determinate circostanze a livello temporale, non si può produrre immondizia.