Il Petrolio è sempre al centro dell’attenzione nel campo dell’economia, in fondo tutto gira intorno all’oro nero, i prezzi dei carburanti, i prezzi delle merci su cui si riversano i costi di trasporto, fino ad arrivare alla crescita economica, i costi di produzione in cui il petrolio entra nella produzione di energia. Il Petrolio è quotato secondo due diversi indici, il WTI, il petrolio americano e il Brent, il petrolio estratto nel mare del Nord. Quest’ultimo ha un prezzo maggiore per via dei costi estrattivi e di trasporto, effettuato con navi petroliere, che rappresenta un costo sensibilmente maggiore rispetto all’estrazione sulla terra ferma e il trasporto con oleodotti.
Chi produce petrolio
Nel mondo ci sono diversi grandi produttori di petrolio, enormi giacimenti si trovano nell’area mediorientale dove i Paesi sono riuniti in un’Organizzazione dei produttori, l’Opec cui aderiscono quasi tutti i Paesi dell’area.
Un secondo colosso petrolifero sono gli Stati Uniti, grazie al fatto che in alcuni Stati come il Texas, basta fare un buco per vedere uscire l’oro nero. Terzo grande polo petrolifero è la Russia, grande produttore in grado di influenzare l’andamento delle Quotazioni Petrolifere.
Seguono altri Paesi, tra cui la Cina, altro notevole produttore e il Venezuela che però non è in grado di influenzare le quotazioni ma piuttosto ne subisce le variazioni.
Cosa influenza le Quotazioni Petrolifere
Molti diversi fattori influenzano la quotazione del Petrolio: intanto soprattutto la quantità di petrolio immesso sul mercato, poi certamente il fabbisogno che in questo periodo è fortemente influenzato dal consumo di Cina e India, grandi consumatori per via della loro forte crescita.
Contribuiscono sensibilmente alla quotazione petrolifera anche eventi geo-politici. Le instabilità soprattutto nell’area mediorientale ma anche la cosiddetta “guerra dei dazi” tra USA e Cina influenzano fortemente il prezzo del greggio.
Non dobbiamo dimenticare i contrasti tra USA e Iran, altro grande produttore, con le forti sanzioni contro il Paese mediorientale che scadranno a fine marzo prossimo e che ancora non si sa se verranno mantenute, inasprite o alleggerite e questo conta moltissimo sulle quotazioni.
Produzione USA e Opec
L’Opec, guidato dall’Arabia Saudita, sta attuando politiche miranti all’incremento del prezzo del greggio ma deve fare i conti con la produzione americana.
Diminuire la produzione dovrebbe aumentare il prezzo ma se l’America, al contrario, produce al massimo della sua capacità il petrolio, non solo il prezzo non si alza ma i Paesi Opec si troverebbero a vedere drasticamente tagliati i loro guadagni.
Andamento Quotazioni Petrolifere 2019
Dopo una certa ripresa delle quotazioni in tempi recenti, in cui il petrolio ha sfiorato quota 80 dollari al barile, a novembre dello scorso anno si è realizzata una caduta notevole del prezzo.
La stessa tendenza si è avuta a dicembre e confermata all’inizio del 2019. Al momento in cui scriviamo le Quotazioini Petrolifere sono più o meno stabili. Il WTI si aggira intorno ai 53-54 Dollari al barile.
Le grandi banche investitrici sull’oro nero prevedono un calo delle quotazioni nel corso del 2019 anche se certezze non ce ne sono: alcuni addirittura scommettono sull’incremento dei prezzi.
Quali saranno le Quotazioni Petrolifere 2019
Sono troppe le variabili e tante le incertezze internazionali, tra cui anche l’andamento economico che vede un nuovo rischio recessione in Europa che porterebbe ad un calo deciso delle quotazioni petrolifere.
A parte l’andamento economico italiano, disastroso rispetto al resto del vecchio continente, è notizia fresca il rallentamento della crescita del Pil, anzi il suo azzeramento, anche negli ultimi dati dell’economia tedesca.
Alla luce di tutto questo è difficile ritenere che le Quotazioni Petrolifere 2019 possano andare in incremento, piuttosto sono da vedere in prospettiva al ribasso.
Hai trovato interessante questo articolo? Commentalo subito e seguici su Facebook.