Quanti poveri ci sono oggi in Italia? È vero che il reddito di cittadinanza ha ridotto il numero di poveri di circa il 60%? (Questo è quello che dicono il Movimento 5 Stelle ed il Presidente dell’Inps)
In quest’articolo ci occupiamo proprio di fare informazione sul numero di poveri in Italia oggi che, secondo alcune stime, negli ultimi anni sono raddoppiati.
Forse qualcuno ricorda uno dei proclami di Luigi di Maio circa la volontà del Movimento 5 Stelle di voler abolire la povertà insieme al primo Governo Conte.
Per farlo, Di Maio fece di tutto e riuscì a far approvare il famoso reddito di cittadinanza, di fatto considerato un vero e proprio sussidio contro la povertà. Secondo le stime di Di Maio, Conte e del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, il reddito di cittadinanza è riuscito in sei mesi a dimezzare il numero di poveri che vivono in Italia, ma è veramente così?
Quanti poveri ci sono in Italia?
Prima di parlare del numero di poveri presenti in Italia dobbiamo capire cosa si intende per poveri.
Secondo l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) esistono diversi livelli di povertà, il più basso dei quali viene indicato come povertà assoluta.
Si considera povertà assoluta la persona che:
- Non riesce a fare pasti adeguati
- Non riesce a scaldarsi d’inverno
- Ha problemi ad acquistare vestiti
Le persone che rientrano nella fascia di povertà assoluta sono passate, nel decennio 2008 – 2018, da 2,5 a 5 milioni.
Secondo gli ultimi articoli si stima che ci siano 5 milioni di persone che vivono in Italia in condizioni di povertà assoluta, livello che ha raggiunto di fatto i livelli massimi dal 2005.
Un pò più sopra, nello stato definito dall’Istat di povertà relativa, vivono più di 3 milioni di persone (con il termine povertà relativa, l’Istat indica una famiglia di due persone adulte che ha un consume medio inferiore a quello medio pro-capite nazionale).
Ciò che preoccupa però l’Istat è che il fenomeno sembra non essere limitato ad una parte dell’Italia, e sembra anzi essersi aggravato nel Nord – Nord-est, nonostante le regioni con maggiore incidenza risultano essere ancora oggi Calabria, Campania e Sicilia.
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