Stop agli Interessi Sui Conti Correnti? – Dall’1 Ottobre 2016, una nuova regola stabilisce che chi va in rosso con il conto corrente non dovrà pagare più gli interessi sugli interessi, cerchiamo di capire meglio come funziona questa nuova legge o disciplina del Testo unico Bancario.
È ufficiale già da pochi mesi, ma non tutti i correntisti sono al corrente che, dall’1 Ottobre 2016, le persone che vanno in rosso con il proprio conto corrente non devono più pagare gli interessi sugli interessi.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda altri contratti bancari, fra cui:
- Mutui
- Finanziamenti
- Carte Revolving
A stabilirlo è la nuova disciplina del Testo unico bancario già attuata con la delibera del CICR (comitato interministeriale per il credito ed il risparmio) del 3 Agosto 2016.
La delibera prevede e stabilisce infatti il divieto di anatocismo per gli interessi passivi: buone notizie quindi per tutti i titolari di conti correnti, carte revolving, mutui o finanziamenti.
Per le operazioni bancarie infatti gli interessi sul rosso o sul debito non possono produrre ulteriori interessi ad esclusione degli interessi di mora (che sono gli interessi che vengono calcolati quando si è in ritardo con qualche pagamento).
Si tratta di una novità molto importante, non tutti sanno infatti che i tassi applicati sul credito delle carte revolving arrivano fino al 24,41%, con una media nazionale che si attesta superiore al 16%.
Il calcolo di interessi passivi ed attivi deve dunque avvenire, secondo quanto stabilito dalla nuova disciplina del Testo Unico Bancario, nello stesso momento, e non deve comunque essere inferiore all’anno.
Gli interessi passivi che vengono quindi conteggiati il 31 dicembre di ogni anno devono essere pagati il primo marzo dell’anno successivo a cui sono maturati e, almeno 30 giorni prima, deve essere sempre inviata dalla banca una comunicazione al cliente.
Gli interessi possono essere pagati:
- Con addebito sul conto;
- Con bonifico;
- Con assegno;
- In contanti allo sportello.
Il cliente può autorizzare preventivamente l’addebito degli interessi sul proprio conto ogni primo marzo, dopo tale data, invece, gli interessi diventano “capitale” e su questi possono essere calcolati nuovi interessi.